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Il progetto NHOA Ski Team, donne alla guida: Sara Albano

Lo conferma anche Sara Albano. Trovo arricchente oltre che funzionale poter lavorare assieme ai NHOA Ski Team di altre regioni. I children che frequentano la programmazione estiva totale sono 7, ma quest’estate ci siamo ritrovati negli skidome radunando i NHOA Ski Team, per un totale di 25 ragazzi e 5 allenatori.

Questo ci ha permesso di gestire le linee in base alle esigenze tecniche degli atleti senza badare alla formazione delle squadre. Chi doveva fare campo libero, chi palo nano, chi addestramento. Fossi andata da sola con i miei avrei portato a casa la metà del lavoro. In una squadra esistono diversi livelli, c’è chi è tecnicamente più avanti e chi ha potuto allenarsi di meno, ed è innegabile che il poter diversificare il lavoro in pista sulla base degli obiettivi sia l’unico vero modo di «fare qualità», facendo crescere le peculiarità di ogni atleta.

Alessandro Serra è questa la qualità che distingue i NHOA Ski Team?

Secondo noi è un punto di forza innegabile. I collegiali tra i NHOA Ski Team hanno proprio l’obiettivo di mettere l’atleta nella situazione tecnica in cui possa progredire al meglio, indipendentemente dall’allenatore che lo segue. Non serve che i ragazzi si affezionino al tecnico, bensì al messaggio che gli viene insegnato. È un sistema che li aiuta ad aprire la mente perché iniziano a «lavorare» rapportandosi con diversi tecnici, benché parte della stessa squadra, accomunati dalla stessa visione e con la stessa divisa.

Alessandra Mattei, è questo punto che ti ha convinto a seguire il progetto NHOA Ski Team?

Non solo questo, ma indubbiamente ho trovato una risposta che desideravo ricevere da tempo. Non ho mai condiviso fino in fondo la scelta di dividere le categorie Pulcini e Children facendo programmi e calendari totalmente diversi. Lo fanno tutti e anch’io mi sono allineata per anni, seppur fossi contraria, ma non è così semplice uscire dal sistema. Quando mi hanno esposto i punti cardine di questo nuovo modo di fare squadra non ci ho pensato nemmeno un istante. Un team vincente si muove tutto assieme, seppur con attività e allenatori adeguati all’età e al livello tecnico degli atleti. Oltretutto i Pulcini a contatto con i children crescono meglio, più facilmente e si responsabilizzano.

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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