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Il progetto NHOA Ski Team, donne alla guida: l’app Onesporter

Alessandro, esiste anche una guida tecnica uguale per tutti gli allenatori? Né più né meno quella identificata dall’STF (Scuola Tecnici Federali) della FISI. Poi al nostro interno, affrontiamo alcuni dettagli con appositi workshop per attivare quella intercambiabilità dei tecnici all’interno dei vari gruppi di atleti di cui abbiamo parlato prima. Il linguaggio dev’essere identico per tutti. Non è facile come dirlo. Mettere in pratica tutto ciò che si è imparato presuppone un costante lavoro di squadra che va a eludere tutte le «vecchie» abitudini, specie di comunicazione, che gli allenatori si portano dietro dopo anni di attività.

Sara Albano, ho visto che gli allenatori si affidano molto all’applicazione sviluppata da ONESporter…

A Tarvisio lo utilizziamo già da anni avendo al nostro interno l’allenatore Andrea Lazzaro, l’ideatore e il fondatore di ONESporter. L’applicazione serve per pianificare, tracciare ogni allenamento, monitorare la performance degli atleti e valutarne l’andamento. Alla fine di ogni giornata inseriamo una serie di dati che ci aiuta tantissimo a identificare programmi di lavoro personalizzati. Insomma, ci permette di pianificare l’intera stagione.

Ti faccio un esempio: a inizio estate, avevamo programmato di portare a casa almeno 5.000 curve nelle due uscite dei NHOA Ski Team a Landgraaf. Molto complesso da calcolare prendendo appunti!  Alla fine degli stage, con un semplice click, ONESporter ci ha dato il totale preciso, nella fattispecie 5.206 curve. Oltre a questo, possiamo analizzare anche la qualità delle curve fatte, ovvero in quali condizioni meteo si è sciato, su che tipo di neve, di pendenze, quante di gigante e quante di slalom.

Spiegare ai genitori il lavoro che è stato fatto utilizzando l’app è molto semplice e intuitivo anche per chi è un po’ restio a utilizzare la tecnologia. L’App ONESporter è altresì fondamentale nella condivisione dei dati raccolti tra gli allenatori dei NHOA Ski Team, dove tutti vedono tutto. Certo, è uno strumento in più da utilizzare, ma alla fine si risparmia tempo, il risultato è molto dettagliato e preciso e, soprattutto, non ne puoi più fare a meno per programmare al meglio i futuri allenamenti. Questa funzione, infatti, consente di costruire il programma di lavoro prima ancora di partire per lo stage tecnico. In pista, poi, sarà sufficiente confermare o eventualmente correggere lo schema previsto. Non è una questione di tempo ma di metodo!

Katia, per riprendere la prima questione affrontata, perché nel NHOA Ski Team ci sono tante donne in ruoli di responsabilità ma in Coppa del Mondo non se ne vede una?

Lasciando un attimo da parte l’ovvietà di un atavico pregiudizio, c’è un motivo molto semplice. Ci si accorge di un allenatore, uomo o donna che sia, se riesce a portare ai vertici uno dei propri atleti. Fai emergere un tuo ragazzo in Coppa Europa e vedrai che sarai preso in considerazione. La realtà è che alle allenatrici nei club vengono affidati i piccolini, con la storia dell’istinto materno, per cui è ben difficile che un tecnico donna possa mettersi in evidenza.

C’era l’identica situazione nel mondo degli Istruttori. Io mi ero presentata al master nel 2004 fregandomene di tutte quelle voci che, pur amiche, non mi davano alcuna speranza, dal momento che prendevano praticamente solo uomini. Ebbene, quell’anno, su 200 aspiranti Istruttori, ne passarono 10, tra i quali Barbara Milani, Sabina Panzanini e la sottoscritta. Da quel giorno cambiò radicalmente la solfa e oggi c’è un bel numero di Istruttrici nazionali in seno alla Coscuma. E mi sembra che la situazione sia solo migliorata!

Ci sorge solo un piccolo dubbio: non è che il NHOA Ski Team abbia dei pregiudizi nei confronti degli uomini? Lo scopriremo nella prossima puntata, ma intanto abbiamo una certezza: in questo progetto esclusivo, le donne, sono evidentemente alla guida!

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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