Lo conferma Alessandra Mattei, coordinatrice degli allenatori e responsabile di tutta la programmazione per il Piemonte
Proprio in questo periodo autunnale, quando ci si muove nel weekend, il programma è ben definito: terminato lo sci, doccia, momento di riposo, compiti, stretching, videoanalisi, cena, letto. Supportare i ragazzi anche nei momenti di studio, tra l’altro, è utile anche per noi allenatori, un ripassino su cose dimenticate non fa mai male!
A qualcuno riesce bene, altri sono un po’ meno allineati, ma la cosa più importante è insegnare sin da subito ai ragazzi la pari importanza tra scuola e sci, e integrare lo studio anche durante le trasferte. Questa consapevolezza non arriva in modo così immediato: stiamo parlando di bambini e ragazzi e quando si trovano assieme è normale che tendano a divertirsi più possibile. Per questo il messaggio che cerchiamo di far passare è che i momenti dedicati allo studio non siano un obbligo ma una parte integrante della progettualità del club, un’opportunità per loro e per la loro crescita. Sarà un caso ma le più sensibili al tema, in media, sono le ragazze.
Può capitare che l’allenatore senta la necessità di interfacciarsi direttamente con la scuola?
L’allenatore no, ma è il sistema NHOA Ski Team che interviene attraverso i suoi strumenti. Ad esempio, se viene attivato lo sportello psicologico, il professionista incaricato se necessario può interfacciarsi con l’istituto oltre che con i genitori. È già accaduto e sicuramente capiterà di nuovo in futuro.
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