Attrezzatura

Scarponi Salomon X-Lab 130

PROVA A SECCO
«Qui si fa sul serio!» esordisce sulla sua scheda Gennari, e una scorsa veloce agli altri commenti fa subito capire che quel ‘serio’ significa solo una cosa: questa scarpa, confermata dalla passata stagione, non ha nulla di diverso da quella destinata agli atleti, se non un flex leggermente più morbido (130 al test, in catalogo ci sono anche le versioni 110 e 140). Non c’è da stupirsi quindi per quanto scritto da Vuerich e cioè che «una volta chiusa è come avere una morsa sul piede». Usa gli stessi toni Mallen: «Appena calzata dà l’idea di essere davvero molto stretta, spero che a forza di usarla si allarghi un po’, in ogni caso non la consiglierei a chi ha la pianta larga». Per Gennari «chi la compra deve mettere in conto quasi sicuramente di fare qualche modifica per adattare la pianta 95 al proprio piede, la sento avvolgente come un guanto – con qualche pressione di troppo! – ma non vedo l’ora di provarla in pista, promette davvero inversioni fulminee». Chiudiamo con Verdecchia che nota «la posizione naturale che fa assumere e rende un po’ più facile la camminata».

Salomon X-Lab 130
Salomon X-Lab 130

PROVA SULLA NEVE
Non c’è da stupirsi se dopo una prova a secco con qualche mugugno per il comfort non proprio eccelso, la pista regali solo sorrisi e commenti entusiastici, come quello di Vuerich: «Ho trovato stupenda la sensazione di avvolgimento del piede, di conseguenza mentre si scia è stupenda anche la sensibilità che, in abbinamento all’ottimo flex e alla tenuta laterale, fa meritare il massimo dei voti a questa scarpa». Dimenticando per un attimo i doloretti ai piedi (risolvibili con un buon lavoro di boot fitting, caldamente consigliato da quasi tutti i tester), Verdecchia sottolinea come «l’ottimo appoggio tibiale dia la possibilità di gradualizzare al meglio il movimento antero-posteriore» mentre Marchetti nota come «la durezza della plastica e la pianta stretta esaltino le doti dello sciatore di alto livello desideroso di impegnarsi anche nell’agonismo». Di «reattività e dinamismo» scrive Gattiglio, aggiungendo che questa scarpa «è aggressiva e precisa specie a inizio curva, dove mostra tutta la sua indole corsaiola». Già, se non l’avevate ancora capito…

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CARTA D’IDENTITA’
Calzata: Tradizionale
Scafo e gambetto: PU shell. Worldcup shell. PU cuff
Leve: 4 micro alu 3D
Scarpetta: My Custom fit world cup
Flex Index: 130 LAST: 95 mm
Tecnologie: World cup advanced shell technology
Regolazioni: Oversized pivot+. Racing kit. World Cup elastic strap. Strap: 65 mm
Misure: 22.5 – 28.5
Prezzo: 590 Euro

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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