Attrezzatura

Pool sci Italia: le nuove sciancrature FIS

Si allungano le curve in cerca della riduzione degli infortuni. Ecco come la Federazione Internazionale dello Sci intende limitare gli incidenti. E’ evidente, però, che gli esercizi teorici dovranno essere supportati da tanti test e che la corsa all’attrezzo più performante non si fermerà. Di sicuro si allontanano gli sci da gara da gigante da quelli per il mercato degli appassionati. Dalla stagione 2013/14 i raggi di curva degli sci da slalom gigante passeranno da 27 a 40 metri per gli uomini e da 23 a 35 per le ragazze. Lunghezza minima 195 e 188 (invece di 185 e 180). Questa la modifica più profonda di una serie che coinvolgono le quattro discipline dello sci alpino. Per Augusto Prati, Presidente del Pool, “la sicurezza degli atleti è una priorità fondamentale, ma è vero che queste modifiche avranno un notevole impatto su molti aspetti, tecnici, commerciali, economici, e che gli elementi per sostenere che queste modifiche limiteranno di molto gli infortuni ancora sono ancora da verificare. “Con queste decisionilo sci da gigante diventerà un puro attrezzo da gara, come già avviene per discesa e superG. Lo sci da slalom resterà uno sci carving, mentre le altre discipline avranno sci completamente diversi da quelli sul mercato, con filosofie costruttive ancora tutte da definire. “E’ però importante ridurre gli infortuni. Costa modificare la struttura deglisci, ma costa anche investire su atleti che poi si infortunano rendendo vano l’investimento dell’azienda. La salute degli atleti è un elemento primario per il mondo dello sci a tutti i livelli”. Alberto Contento ha saputo che “il nuovo materiale è stato prodotto e testato sotto supervisione FIS in collaborazione con un Istituto Universitario austriaco solo ed esclusivamente dopo le finali di Coppa del Mondo dello scorso marzo. Le condizionidi neve e tracciato durante il test – continua il manager di Nordica – hanno dato delle indicazioni che non sembrano sufficientemente valide e non possono essere prese come riferimento. I nuovi materiali non sono stati testati in condizioni estreme con superficie barrata e ghiacciata e cambi repentini di direzione,situazioni che ormai sono diventate la norma ad alto livello. “C’è anche da far notare che le nuove regole FIS relative per le discipline veloci richiedono una diminuzione della distanza neve-scarpone. Questo andrà a discapito dello spessore dello sci con conseguente minore superficie di ancoraggio delle viti del sistema piastra attacco e quindi con maggiore probabilità, in condizioni estreme, di improvviso sgancio dello scarpone. “Le aziende hanno tutto l’interesse – prosegue Contento – a sviluppare materiali più performanti e sicuri,ma dovranno essere migliorati anche gli standard di preparazione delle piste, delle tracciature, della pianificazione del calendario che molto spesso non da l’opportunità agli atleti di recuperare tra una gara e l’altra. Maggiore stress fisico e mentale significa maggiore possibilità di subire infortuni” Secondo Edy Strickner“dovranno cambiare le tracciature e il rischio potrebbe essere diavere maggiore velocità con porte più distanziate. Le vie di fuga,come nel superG e nella discesa, andranno valutate con molta più attenzione. “Diventerà anche più complicato l’adeguamento ai nuovi materiali per i giovani che da una categoria all’altra avranno sci con caratteristiche completamente diverse. Inoltre, in questo momento economicamente non felice, questa decisione andrà a ricadere sulle famiglie degli atleti non direttamente seguiti dalle aziende che – secondo Strickner – dovranno acquistare tutti i materiali con le nuove normative per far gareggiare i figli. Per Marco Porro “non si è voluta sentire ne la voce delle aziende, ne quella degliatleti. Le decisioni piovono così in testa ai produttori dei materiali che devono adeguarsi in fretta, investire in un momento di crisi su attrezzi che avranno una diffusione limitata e che oggi non garantiscono di limitare gli infortuni”.

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

Add Comment

Click here to post a comment