Chi tra gli sciatori con un po’ di «esperienza» non ricorda il mitico Speedmachine di Nordica? Uno scarpone che ha fatto la storia per la diffusione e per la bontà del progetto. Non stupisce che un marchio che può vantare una storia lunga 76 anni possa avere nella sua vetrina delle vere e proprie icone che hanno fatto la storia dello sci.Alcune volte rispolverare le icone è pericoloso per aspettative che magari non sono all’altezza del mito che si è creato. Ma quella di Nordica non è assolutamente un’operazione vintage, anzi il nuovo Speedmachine, presentato in anteprima a Sölden a fine novembre, è uno scarpone, anzi una linea, veramente innovativa e ricca di contenuti tecnologici in grado di coniugare prestazioni, comfort e una personalizzazione estremamente semplice ma notevolmente efficace.
La nuova linea Hig-performance infatti distribuisce la ricchezza della personalizzazione e contenuti tecnici, riservati fino ad ora ai modelli top da gara, anche agli sciatori che di gare non vogliono sapere ma cercano attrezzi che li facciano sciare bene e nel più assoluto comfort. L’obiettivo di Nordica era quello di mettere a punto una scarpa che avesse le stesse prestazioni e la stessa conformazione anatomica del Doberman, ma che potesse essere completamente personalizzata. Per quanto riguarda lo scafo i tecnici della Nordica hanno messo a punto una tecnologia di customizzazione innovativa chiamata Infrared.
Grazie ad una lampada ad infrarossi al quarzo si riesce a riscaldare a temperature elevate una zona ben delimitata dello scafo senza che questo si rovini.
Una volta scaldata l’area interessata si applica una ventosa collegata ad una pompa che “aspira“ la parte dello scafo verso l’esterno aumentando il volume in modo chirurgico, solo dove necessario, creando una personalizzazione perfetta in relazione al piede dello sciatore. Lampada a infrarossi e ventosa sono racchiusi in una valigetta e il processo di riscaldamento della durata di circa 6 minuti è automatico e temporizzato, in modo da consentire al tecnico di svolgere altre occupazioni durante la fase di riscaldamento. Rispetto alla termoformatura tradizionale questa tecnologia ha anche il grosso vantaggio di scaldare in modo uniforme la parte esterna e quella interna dallo scafo, garantendo in questo modo, una volta raffreddata la plastica, il mantenimento della forma, evitando il ritorno allo stato originario come avviene quando la parte interna dallo scafo non viene scaldata sufficientemente.
Quindi dalla prossima stagione tutti gli sciatori avranno la possibilità di personalizzare lo scafo come gli atleti di Coppa del Mondo su scarpe adatte ad un utilizzo non estremo. Tutta la linea Speedmachine, formata da 15 modelli, di cui 3 per il noleggio, è compatibile con la tecnologia Infrared e tutti possono essere customizzati per consentire un’esperienza sulle piste ancora più appagante, confortevole e divertente.
La prova del 9 l’abbiamo avuta il giorno dopo sul ghiacciaio del Rettembach dove abbiamo testato i nuovi scarponi sulle nevi che a fine ottobre ospitano la prima gara di Coppa del Mondo. Nonostante lo scafo non fosse stato termoformato, la facilità di calzata e il comfort iniziale sono stati un ottimo biglietto da visita. Anche dal punto di vista estetico lo Speedmachine ha una linea molto snella e lo scafo ha volumi esterni molto contenuti. Internamente, grazie anche al last di 100 millimetri i volumi sono generosi, tanto da poter quasi utilizzare una mezza misura inferiore a quella abituale. Altro particolare che si nota subito è la grande leggerezza, un vero record per scarponi di questo segmento. Inforcati i nuovi Dobermann Spitfire Pro, versione 2016/17 dotati di una nuova struttura al carbonio, possiamo finalmente iniziare la prova. La scarpa sin dalle prime curve si rivela reattiva e anche spingendo a fondo il gambetto sostiene in modo omogeneo senza cedimenti così come lo scafo che resiste molto bene alle sollecitazioni. Si rimane stupiti per la tenuta laterale e per quella posteriore a fine curva, tanto da far dimenticare di calzare un modello da turismo top level se non fosse per il comfort dato dal volume interno da 100 millimetri, contro i 95/98 dei modelli race. Buona la termicità che mantiene il piede alla giusta temperatura per tutto il giorno, così come la sensibilità e l’appoggio plantare. Se le sensazioni sono queste, considerando anche che lo scafo non è stato lavorato, ci si può solo immaginare come con il giusto fitting sia possibile raggiungere il top di prestazioni e comfort. Fitting che ricordiamo è rapido e selettivo perché è possibile modificare aree circoscritte con operazioni semplici e in grado di durare nel tempo. Speedmachine, ovvero leggerezza, prestazioni, comfort qualità che dalla prossima stagione cambieranno la vita a tutti gli sciatori. Da non perdere!
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