Le “pillole” di Head: i quattro elementi.
Parte da questa stagione una serie di video frutto di un viaggio alla scoperta dei segreti e dei concetti che sono alla base della costruzione di sci e scarponi. Per farlo abbiamo seguito i responsabili di Head Italia che hanno aperto le porte dal centro di produzione di Kenelbach, un sobborgo nei pressi della cittadina austriaca di Bregenz dove ha sede il quartier generale di Head.
Questo viaggio ci porterà a scoprire quali sono gli elementi su cui si basa la progettazione di sci, attacchi e scarponi, in rapporto all’utilizzatore finale, e come poi questi attrezzi vengono realizzati.
Nella prima puntata alla scoperta del mondo sci, Corrado Macciò ci apre le porte di casa, introducendo i quattro elementi su cui ci si basa per la progettazione dello sci, ovvero: torsione, flessione, geometria e risposta elastica e le variabili che i progettisti devono tenere in considerazione per creare sci adatti alle diverse tipologie di sciatori, alle diverse esigenze e capacità tecniche.
«Ogni sciatore – spiega Macciò – sceglie un determinato attrezzo per ottenere performance elevate, con minor fatica e più divertimento. Quindi ogni azienda sviluppa dei prodotti in grado di rispondere alle esigenze degli sciatori, adattandosi e evolvendo anche in base al mutare della tecnica e dell’ambiente in cui vengono utilizzati.
La resistenza alla flessione longitudinale dell’asta, che potrà essere deformata con carichi differenti, è una delle caratteristiche principali dello sci.
Il ritorno elastico, invece, è la capacità dello sci di ritornare alla suo stato iniziale dopo essere stato flesso. Ad esempio, più è rapida la risposta più lo sci è adatto a curve brevi e a cambi di spigolo veloci.
Più la resistenza alla torsione sarà elevata più lo sci in curva sarà in grado di resistere ai carichi rimanendo molto preciso lungo la traiettoria impostata e questo è molto importante nella sciata in conduzione dove la superficie di contatto sci e neve, avvenendo praticamente sulle lamine, è molto esigua.
Di contro uno sci morbido in torsione, essendo più tollerante, consente un’impostazione ed un’esecuzione della curva facilitata a chi non è in possesso di elevate capacità tecniche. Ma di contro è anche meno preciso e performante nella sciata sugli spigoli.
La geometria, definita anche come sciancratura, è la differenza di larghezza fra spatola, centro e coda dello sci. Questa differenza determina il raggio di curva che lo sci, posto sullo spigolo, è in grado di eseguire.
A parità di pressione, variando la larghezza delle estremità dello sci rispetto al centro, si avranno raggi di curva differenti. Ad esempio con differenze di larghezza molto accentuate il raggio di curva sarà più corto mentre con fianchi «più dritti» l’arco di curva sarà più ampio.
La variazione e il mixaggio di questi 4 parametri determina il comportamento dello sci.
Ad esempio, uno sci molto sciancrato ma rigido non è detto che esegua archi di curva più brevi rispetto ad un altro modello più morbido, e quindi più deformabile, con una sciancratura meno accentuata, a parità di carico.
I progettisti quando devono realizzare uno sci hanno come punto d’arrivo l’utente finale, in base alle varie esigenze e capacità tecniche del loro target, trovano la quadratura del cerchio andando a lavorare sui questi quattro elementi fondamentali.
E questo consente di costruire lo sci ideale per ogni topologia di sciatore. Infatti per Head non esiste in assoluto lo sci più bello ma esiste lo sci giusto per ogni sciatore». Le “pillole” di Head:
https://www.youtube.com/@headski
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