Energiapura vince il “chalenge” della Comunità Europea con lo Smart Back Protector.
C’è un altro goal bellissimo realizzato dall’Italia ma non su un campo di calcio, bensì sulla neve. La squadra si chiama Energiapura, il bomber è Stefano Maldifassi, ingegnere dell’azienda vicentina e il campionato ha la denominazione di Spin Accelerator.
Si tratta di una specie di challenge ideato dalla Comunità Europea per mettere in relazione aziende di vari settori col coinvolgimento anche di piccole start up. Ogni Spin ha il suo tema. Questo è stato proposto e organizzato da Trentino Sviluppo, a sua volta entità nata per sostenere l’innovazione, la crescita dell’imprenditorialità e la collaborazione tra imprese.
Energiapura si è iscritta a quello che si può definire un vero e proprio challenge e, rimanendo nel settore, ha proposto la sua idea vincendo il riconoscimento quale miglior progetto, tra tantissime aziende di caratura internazionale.
Di cosa si tratta? Di un paraschiena denominato Project SBP, Smart Back Protector.
Alla vista non ha nulla di diverso rispetto a quelli già commercializzati, ma al suo interno c’è un cervello computerizzato che lavora.
Energiapura si è messa in relazione con l’azienda genovese SWHARD, specializzata in innovazione di sviluppo integrato hardware a software, incubata presso il Progetto Manifattura di Rovereto.
Stefano Maldifassi, che tra i diversi titoli professionali ha probabilmente anche quello di “alchimista”, già tempo fa aveva teorizzato un prodotto simile, in grado cioè di trasferire informazioni sulle prestazioni dell’atleta durante l’azione. Ne parlò a suo tempo ad Alberto Olivetto, fondatore e proprietario dell’azienda, e… apriti cielo!
Il Covid poi aveva inevitabilmente costretto la produzione a dedicarsi con maggior tempismo ad altri prodotti, vedi mascherine e scaldacollo, oltre a ciò di cui si occupa da sempre, ovvero abbigliamento tecnico e protezioni. Poi si è cominciato a… respirare, ed ecco il progetto prendere il via approfittando proprio di questa iniziativa europea.
Energiapura e Swhard hanno così ripreso il cammino ed ecco il primo prototipo. Lo Smart Back Protector consente di valutare le performance e monitorare l’allenamento sulla neve dell’atleta con l’ausilio di diversi accelerometri inglobati nel corpetto.
C’è da dire che esistono già strumenti che analizzano l’azione dello sciatore ma i dati che si possono ricavare sono per uno studio teorico. O meglio, aiutano la ricerca, ma non l’allenamento dal punto di vista pratico. Il sistema inerziale dello Smart Back protetto, invece, viene utilizzato come strumento “wereable”, ovvero, indossabile.
Per questo motivo la difficoltà maggiore è stata quella di lavorare molto sulla miniaturizzaizone e l’ingegnerizzazione sia per quanto riguarda l’hardware che per quanto riguarda lo sviluppo di un software adeguato…
Il prodotto non è ancora pronto per la commercializzazione, ma i tipi previsti non supereranno i 12 mesi. Tempo necessario per proseguire con i test, in fase di attuazione proprio in questi giorni sui ghiacciai. Una volta messo a punto ogni aspetto, con tanto di certificazione tecnica Fis e Ce, sarà davvero importante, per gli allenatori, capire con scientifica prova, cosa accade in curva.
Qual è il movimento del baricentro dell’atleta, Quanta forza si impiega su un intero tracciato, su tratti angolati o ripidi. Insomma, un’analisi che saprà dare tante risposte e consentire di perfezionare l’addestramento degli agonisti.
Nel frattempo, ecco il premio consegnato pochi giorni fa a Energiapura. Lo sci è certamente un microbo al confronto del calcio, ma possiamo dire che l’eccellenza italiana della neve ha vinto il suo campionato europeo! Energiapura vince il “chalenge” Energiapura vince il “chalenge”