Diventa Skiman ritorna con le regole basilari per pulire bene la soletta e poi dedicarsi dedicarsi alla sciolinatura con prodotto sia liquido che solido.
PULIZIA SOLETTA E SCIOLINATURA
Siamo arrivati finalmente alla pulizia della soletta che deve essere fatta con un solvente apposito che tutte le aziende di scioline hanno. Anche se molti affermano che il solvente rovini la soletta, ciò non è affatto vero. Il perché è presto detto. Il polietilene è un materiale così stabile che il solvente non lo può rovinare. I solventi che sono in commercio però non sono affini chimicamente alla sciolina e l’azione di pulizia è inefficace. Il solvente va steso sulla soletta con un pennello e lasciato agire per almeno un minuto. Questo per consentire di penetrare nella soletta rimuovendo la vecchia sciolina e facendola affiorare in superficie. Quindi si spazzola il tutto con una spazzola in ottone nella direzione dalla punta verso la coda. Infine si asciuga con carta assorbente fino a completa asciugatura, anche per una decina di ripetizioni.
L’applicazione delle scioline liquide è molto semplice. È sufficiente una spugnetta di tipo casalingo per stenderla sulla soletta. Si procede stirandola poi con un sughero che grazie al leggero attrito fa evaporare il solvente in essa contenuto lasciando depositate all’interno dei microvuoti le molecole di sciolina.
Abbiamo effettuato test di laboratorio tra sciolina liquida e solida. Ebbene, è venuto fuori che applicando quella liquida, rispetto alla solida, rimane il 50% (in peso) in più di sciolina all’interno dei micro vuoti della soletta.
Le scioline liquide facilitano anche la sovrapposizione di vari tipi di sciolina per esigenze di preparazione di sci da gara.
L’applicazione delle scioline solide invece, richiede l’utilizzo di un ferro per sciolinare, e qui nascono i primi problemi: le scioline hanno un punto di fusione ottimale che è indicato nella confezione. Generalmente rientra in un range di circa 10 gradi. I ferri per sciolinare in commercio hanno una precisione nella temperatura che difficilmente scende sotto i 30/40 gradi. Questo rende praticamente impossibile sapere qual era il momento preciso in cui era nei dieci gradi previsti dal prodotto. Un altro grande problema il ferro per sciolinare lo genera con l’utilizzo di scioline contenenti Fluoro. L’alta temperatura, infatti, lo fa ritornare allo stato gassoso che, se inalato, crea problemi all’organismo ( in Coppa del Mondo gli skimen utilizzano maschere antigas a tre filtri…).
La spazzolatura per eliminare la sciolina in eccesso è fondamentale, in quanto la sciolina che rimane in evidenza sulla soletta dando l’impressione di soletta “ingrassata” crea un attrito maggiore frenando lo sci.
Una pulizia accurata della sciolina sulla lamina allontana la possibilità che la stessa arrugginisca, vediamo spesso sci con quantità impressionanti di sciolina sulla soletta e sulle lamine pensando che, soprattutto d’estate, la sciolina penetri nella soletta e che le lamine siano protette dalla ruggine e non si pensa che proprio la sciolina sciolta e dunque liquida genera i presupposti perché la lamina arrugginisca.
TIPI DI SCIOLINE
Sono diverse le tipologie di scioline che si possono utilizzare: solide (le più conosciute), liquide, in pasta e in polvere. Sicuramente le scioline liquide oggi in commercio permettono una applicazione più semplice e ottimale per la soletta in quando non si ha il calore del ferro che può rovinare la soletta ed i collanti che sono all’interno dello sc.
Le liquide facilitano anche la sovrapposizione di vari tipi di sciolina per esigenze di preparazione di sci da gara. L’applicazione delle scioline solide invece, richiede l’utilizzo di un ferro per sciolinare, e qui nascono i primi problemi: le scioline hanno un punto di fusione ottimale che è indicato nella confezione e che generalmente rientra in un range di circa 10 gradi, i ferri per sciolinare in commercio hanno una precisione nella temperatura che difficilmente scende sotto i 30/40 gradi, rendendo così impossibile sapere quale era il momento preciso in cui era nei dieci gradi previsti dal prodotto.
Un altro grande problema il ferro per sciolinare lo genera con l’utilizzo di scioline contenenti Fluoro in quanto l’alta temperatura fa ritornare il Fluoro allo stato gassoso che, inalato, crea gravissimi problemi.
È utile ricordare che la sciolina si applica alla soletta per due motivi principali: la protezione della stessa dagli attriti che fanno collassare al proprio interno i microvuoti di cui è composta, chiudendoli ed impedendo l’ingresso della sciolina. E la scorrevolezza della stessa che migliora rendendo lo sci maneggevole.
Basta questa considerazione per comprendere che la temperatura della neve descritta nelle confezioni non può essere l’unico elemento determinante della scelta. Piuttosto deve esserlo l’aggressività del cristallo di neve. Distingueremo quindi la sciolinatura turistica dalla sciolinatura per gara.
Quella turistica prevederà una sciolina di tipo duro (blu o viola) che può durare anche un’intera giornata di sci. Per la competizione sarà più performante una sovrapposizione di scioline di vari colori partendo da quelle più dure fino a quelle più morbide. Quelle che entreranno in temperatura più velocemente.
Nei corsi della scuola skiman si dimostra l’importanza del solvente nella sciolina, il metodo per fare le sovrapposizioni in modo efficace ed i passaggi utili per velocizzare la soletta.
Per questa puntata di Diventa Skiman: pulizia soletta e sciolinatura, è tutto. Tra una settimana il quinto di tanti altri appuntamenti! Stay tuned!
Le altre puntate di Diventa Skiman
Le Lamine – Come si ripara uno sci – L’attrezzatura per iniziare