Alessandro Napolitano, mini atleta dello sci club 3punto3 di Napoli, 12 anni, nonché testatore di Sciare Skitest Junior, ci ha chiesto: ma come si diventa ribelli Head? Una risposta precisissima non c’è. Anche se Andrea taddei e Camilla Alfieri, nel video, una strada l’hanno disegnata.
Il progetto Young Rebels, voluto da Head Italia, in effetti va a gonfie vele. Sono una trentina i ragazzi che fanno parte di questa iniziativa rivolta ai giovani talenti dello sci italiano. Un’iniziativa pensata per agevolare la crescita sportiva e tecnica dei ragazzi più promettenti.
Dunque non consiste nella sola fornitura del materiale tecnico. Si parla anche e soprattutto di assistenza e nel supporto alle loro esigenze durante tutto l’anno. Ovvero sia nel periodo degli allenamenti sia nel corso della stagione agonistica.
Young Rebels – o meglio – Ribelli si nasce, avendo utilizzato Head sin dalle prime discese, o si diventa, ma per tutti l’appartenenza a questo gruppo è molto sentita e crea un plus non solo tecnico ma anche psicologico.
Il progetto ha come plus la presenza sul campo per 365 giorni all’anno, e questo crea nei giovani la garanzia di avere un punto di riferimento certo in grado di risolvere, praticamente in tempo reale, qualsiasi problema.
Quindi con la certezza di avere i migliori materiali disponibili e la tranquillità che ne deriva, i ragazzi si possono concentrare su tutti gli altri aspetti.
«L’impegno è notevole – ci dice Rudj Redolfi maestro di sci, allenatore e istruttore nazionale coordinatore del progetto Young Rebels, insieme a Camilla Alfieri, Thomas Tuti e Andrea Taddei. Ma i risultati – continua Rudj – ci danno grandi stimoli. Praticamente siamo sempre disponibili, per qualsiasi richiesta. Oltre ai test e alla fornitura del materiale, sia durante la fase di preparazione sia durante le gare siamo a disposizione per risolvere ogni esigenza.
La forza di questo progetto è che possiamo intervenire in pochissimo tempo per fornire un’assistenza adeguata ai ragazzi. Io durante l’inverno seguo il circuito GP giovani, mentre Andrea Taddei ha il polso sulle categorie allievi e ragazzi. Dopo i test, che in genere facciamo a fine stagione, e la scelta dei materiali si esegue il set up degli sci (montaggio attacchi e piastre) e la sistemazione degli scarponi.
La nostra grosssa fortuna è lavorare a stretto contatto con Thomas Tuti che, seguendo le ragazze di Coppa del Mondo e interfacciandosi direttamente con la Casa madre, ci dà tutti gli imput utili a migliorare l’efficienza degli attrezzi, sia per quanto le discipline tecniche, sia soprattutto per le discipline veloci.
Per queste ultime, durante il periodo delle competizioni, riusciamo ad effettuare una fornitura ad hoc in relazione alle gare. Quella degli Young Rebels è una grande famiglia in cui non si ragiona solamente in base ai piazzamenti ma cerchiamo di instaurare un rapporto con l’atleta che vada oltre ai numeri.
Certo i risultati sono importanti, ma è importante anche il rapporto umano che si crea con i nostri ragazzi. Un infortunio, momenti di crisi, magari anche problemi di natura economica. Ecco, non sono di per sé determinanti per l’uscita dal progetto. In genere la fiducia che poniamo in un ragazzo viene sempre ben ripagata dai risultati».
Un progetto vincente, fatto di passione e tanto lavoro, che è stato capace di far crescere tanti giovani e portarli sulla giusta strada per arrivare a realizzare il loro più grande sogno.
La pista da percorrere è lunga e difficile ma con il giusto supporto si può arrivare lontano. Come si dice, chi ben comincia è già a metà dell’opera. Lo sanno bene Ilaria Ghisalberti e Viviana Sereni che sono entrate a far parte della squadra C. Tutte e due sono «nate» Young Rebels, oppure Mattia Cason, in squadra B, che è entrato a far parte della famiglia Head tre anni fa.
Serena Viviani
COSA TI ASPETTI DALLA STAGIONE 2019/20?
«Mi aspetto una crescita, sia a livello fisico che a livello mentale, l’importante è non rimanere mai fermi in un punto, ma cercare sempre di migliorarsi».
QUANDO E COME SEI DIVENTATA YOUNG REBEL?
«Uso Head da quando ho 7 anni, quindi direi che lo sono sempre stata!»
COSA SIGNIFICA PER TE FAR PARTE DI QUESTO GRUPPO?
«Significa far parte di una «Big Family», é stato importante per me il loro supporto per arrivare fino a dove sono ora».
QUAL È LA PARTE DI QUESTO PROGETTO CHE TI PIACE DI PIÙ?
«Sicuramente l’innovazione, ogni anno presentano cose nuove e cercano sempre di migliorarsi».
CI SONO MOMENTI DI SCAMBIO CON GLI ALTRI MEMBRI DEL GRUPPO?
«Si assolutamente, sia con lo staff che tra atleti».
DAL PUNTO DI VISTA DELL’ATTREZZATURA COME SEI SEGUITA. QUALI SONO LE TUE NECESSITÀ?
«Ogni atleta viene seguito in maniera molto dettagliata a seconda delle sue principali necessità, dallo slalomista al discesista».
Ilaria Ghisalberti
COSA TI ASPETTI DALLA STAGIONE 2019/20?
Nella prossima stagione cercherò di divertirmi e sciare senza pensieri, dando il massimo in ogni singola curva, il resto si vedrà.
QUANDO E COME SEI DIVENTATO/A YOUNG REBEL?
«Il mio primo paio di sci è stato un Head….quindi Young Rebel ci sono nata!!»
COSA SIGNIFICA PER TE FAR PARTE DI QUESTO GRUPPO?
«Siamo come una grande squadra che scende in campo insieme…certo è che davanti al cancelletto poi ci si deve separare!! »
QUAL È LA PARTE DI QUESTO PROGETTO CHE TI PIACE DI PIÙ?
«Il progetto mi piace, anche grazie al fatto che abbiamo tutti sci, caschi e zaini uguali, questo ci fa sentire un gruppo molto unito. Poi l’azienda ogni anno propone cose nuove, è sempre concentrata a migliorarsi e migliorarci».
CI SONO MOMENTI DI SCAMBIO CON GLI ALTRI MEMBRI DEL GRUPPO?
«Sì certo, già nella squadra junior siamo in quattro ragazze che utilizzano Head, quindi abbiamo la possibilità di un confronto continuo, e poi anche con lo staff si può parlare tranquillamente per qualsiasi cosa».
DAL PUNTO DI VISTA DELL’ATTREZZATURA COME SEI SEGUITA. QUALI SONO LE TUE NECESSITÀ?
«Sono seguita molto bene, il team rispetta le esigenze di ognuno di noi, ad esempio, io essendo più concentrata sul gigante ho avuto la possibilità di provare diversi modelli di sci per capire con quale mi trovassi meglio».
Mattia Cason
COSA TI ASPETTI DALLA STAGIONE 2019/20?
«Nella prossima stagione punto a migliorare allenamento dopo allenamento non mi sono ancora prefissato degli obiettivi anche se non nascondo che mi piacerebbe fare dei bei mondiali junior».
QUANDO E COME SEI DIVENTATO/A YOUNG REBEL?
«Dopo il primo anno di gare Fis (15/16) ho deciso di cambiare materiale e sono subito entrato a far parte dei Young Rebels, però da bambino avevo già sciato più anni con Head».
COSA SIGNIFICA PER TE FAR PARTE DI QUESTO GRUPPO?
«Sono molto contento ed entusiasta di far parte di questo progetto che mi ha aiutato molto negli ultimi anni e che mi fa sentire parte di un grande famiglia in cui tutti hanno lo stesso obiettivo».
QUAL È LA PARTE DI QUESTO PROGETTO CHE TI PIACE DI PIÙ?
«Mi piace molto che lo staff punti a dare il meglio per gli atleti per cercare miglioramento in ogni settore, oltre a questo è bello vedere uniformità del gruppo grazie all’abbigliamento e materiale che ci viene dato».
CI SONO MOMENTI DI SCAMBIO CON GLI ALTRI MEMBRI DEL GRUPPO?
«Sì specialmente ai test di fine stagione, però c’è sempre possibilità di scambio durante l’inverno sia con lo staff sia con altri atleti del gruppo, inoltre lo staff è sempre disponibile per ogni evenienza».
DAL PUNTO DI VISTA DELL’ATTREZZATURA COME SEI SEGUITO. QUALI SONO LE TUE NECESSITÀ?
«Siamo seguiti molto bene, ci è sempre stato consegnato tantissimo materiale io, essendo discesista, ho sempre avuto la necessità di avere sci veloci ed Head esaudisce sempre ogni mio desiderio».