I sapori d’autunno in Valchiavenna hanno il profumo di piatti caldi che assecondano il variare delle temperature.
Le giornate diventano più corte, le temperature si abbassano gradualmente e, così come cambia il meteo, anche la nostra alimentazione muta, andando alla ricerca di piatti caldi e sostanziosi che scaldino le giornate e l’animo. La Valchiavenna, località ai piedi delle Alpi lombarde e immersa nella natura rigogliosa, è nota per la sua tradizione culinaria e, in particolare, per alcuni piatti tipici perfetti da gustare durante questa stagione di transito verso l’inverno.
Andiamo alla scoperta dei sapori d’autunno in Valchiavenna con tre gustose ricette
Uno dei piatti tradizionali della Valchiavenna sono i pizzoccheri chiavennaschi. Conosciuti anche con il nome di gnocchetti, non vanno confusi con i pizzoccheri della Valtellina, sebbene il nome sia lo stesso e ricoprano la stessa importanza in ambito culinario. La preparazione di questo primo piatto è molto semplice e gli ingredienti sono facilmente reperibili.
GNOCCHETTI CHIAVENNASCHI
Ingredienti
100 g di burro
300 g di farina
100 g di formaggio d’alpe semigrasso
200 g di mollica di pane raffermo
Un bicchiere di latte
1 patata
2 spicchi d’aglio
Un rametto di salvia
Sale, pepe
Preparazione
Mettere la mollica a bagno nel latte per un paio d’ore, quindi sminuzzarla per formare un miscuglio omogeneo e mescolarlo alla farina. Unire un pizzico di sale e versare l’acqua necessaria per ottenere un impasto morbido e liscio. Lasciarlo riposare per mezz’ora. In una pentola d’acqua salata lessare la patata sbucciata e tagliata a cubetti per 10 minuti; quando l’acqua inizia a bollire, con l’aiuto di un cucchiaio staccare tanti pezzetti dall’impasto, facendoli scivolare direttamente nella pentola. Cuocerli per 3-4 minuti. Soffriggere l’aglio sbucciato e tagliato a fettine in un tegame con il burro e la salvia. Scolare gli gnocchetti e la patata, unire il formaggio e versarci sopra il soffritto; distribuire nei piatti e pepare abbondantemente.
Altro piatto della Valchiavenna è la torta Fioretto, il dolce tipico chiavennasco per eccellenza. Si tratta di una torta povera che, come molte ricette valchiavennasche, nasce dagli avanzi che si trovavano in casa, ed è un tripudio di gusto e semplicità al tempo stesso. Infatti, uno degli ingredienti principali sono i fiori di finocchio selvatico, chiamato in queste zone proprio fioretto.
TORTA FIORETTO
Ingredienti
650 g di farina
100 g di zucchero
200 g di burro
10 g di lievito di birra
10 g di fiori secchi di finocchio (fioretto)
6 tuorli d’uovo
Sale
Preparazione
Sciogliere il cubetto di lievito di birra in acqua tiepida ed unirvi 200 g di farina, impastare fino ad ottenere un impasto morbido da lasciar riposare 2 ore. Unire alla restante farina lo zucchero, i tuorli d’uovo, il burro (ammorbidito a temperatura ambiente) e il sale. Lavorare il tutto fino ad ottenere un impasto morbido ed omogeneo. Aggiungere la pasta preparata in precedenza e continuare a impastare. Al termine l’impasto deve risultare liscio e morbido. Imburrare e infarinare una tortiera di medie dimensioni e adagiarvi l’impasto, steso in precedenza, rialzandolo sui bordi. Mettere la tortiera in luogo fresco e asciutto, lasciando quindi riposare per altri tre quarti d’ora. A lievitazione ultimata cospargere la torta con zucchero e con i fiori di fioretto. Infornare a 220°C per 20 minuti. Prima di sfornare il dolce versarvi sopra del burro liquefatto e lasciare raffreddare prima di servire.
TORTA DI MADESIMO
Ingredienti
Farina di grano tenero “00”
Farina di grano saraceno
Burro
Margarina
Zucchero
Miele
Lievito
Noci
Marmellata di Mirtillo
Preparazione
Mescolare 5 uova fresche con una scodella di zucchero fino, un intero panetto di burro e uno di margarina. Aggiungere 3 scodelle di farina “00” e una scodella di farina di grano saraceno, noci a piacere. Tirare la pasta in una tortiera ala quale si aggiungerà la marmellata di mirtillo, ricoprire con la stessa pasta e infornare a 180°.
Chi, invece, preferisce assaporare i sapori autentici della Valchiavenna immersi nel meraviglioso paesaggio alpino e assistere alla natura che, durante questa stagione, cambia colore non può perdersi il Dì della Brisaola. Giunto alla sua ottava edizione, l’evento si svolge domenica 6 ottobre a Chiavenna e celebra uno dei fiori all’occhiello tipici di questa valle, la brisaola appunto, che prende il nome proprio per differenziarsi dalla bresaola, prodotta invece in Valtellina. Le origini della brisaola risalgono al 1400, quando le botteghe locali producevano carne salada dalla brisa, una ghiandola bovina molto salata.
Durante l’evento, gli ospiti avranno l’opportunità di vivere una vera e propria kermesse gastronomica mentre musica swing animerà le vie del paese.
Info dell’autunno qui