James Pearson e il climbing
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James Pearson e il climbing

James Pearson è divenuto uno dei più celebri personaggi del mondo climbing.

Ha realizzato dei brevi clip video per spiegare l’importanza della giusta attrezzatura nell’arrampicata.

La scelta della attrezzatura più corretta è un passo molto importante che tutti gli alpinisti devono compiere prima di affrontare una via.

Così Pearson ha ispirato Wild Country che ha ideato la “Building a Rack Series”.

James Pearson e il climbing

Gli anglosassoni la chiamano ‘trad climbing’ e per noi è semplicemente l’arrampicata tradizionale, quella praticata da migliaia di alpinisti e che richiede la conoscenza di base dell’uso di equipaggiamento da parete.

È un’esperienza di arrampicata tra le più belle ed eccitanti, ma richiede la competenza di base su come utilizzare l’attrezzatura corretta.

Gli inglesi la definiscono “build a rack”, ovvero la scelta iniziale del set di attrezzatura necessaria nel corso di un’arrampicata tradizionale.

Si deve essere sicuri di selezionare correttamente rinvii, rocks e friends evitando di rimanere senza la giusta attrezzatura durante la scalata, perdere molta energia nel momento della scelta e portare del peso eccessivo e inutile.

A questo proposito, Wild Country ha pensato alla “Building a Rack Series”, una proposta di video su web attraverso la quale ottenere utili consigli su come preparare una dotazione ideale.

Attraverso i consigli di James Pearson, climber esperto della scuderia Wild Country, ogni video si focalizza sulle caratteristiche di una specifica strumentazione tra quelle presenti in collezione.

James Pearson – Step 1 – Quickdraws

Il primo episodio si focalizza sui rinvii e sulle diverse tipologie a disposizione di un alpinista.

Generalmente, un rinvio è formato da due moschettoni, che possono differire per la modalità di attacco, collegati insieme da una fettuccia che può essere di nylon o Dyneema.

Il consiglio di James Pearson sulla modalità migliore per averli con se durante l’arrampicata è di disporli in scala tenendo nella parte anteriore i più piccoli fino a quelli più grandi nella parte posteriore.

Una tecnica che permette di scegliere all’occorrenza la taglia di rinvio più corretta senza avere la necessità di guardare in direzione dell’imbragatura.

Qui il primo video

James Pearson – Step 2 – Rocks

I rocks sono componenti base della ‘trad climbing’, spesso chiamati anche nut, e il loro principio di funzionamento rimane sempre lo stesso da quando sono stati concepiti, ciò che è cambiato sono materiali e forme.

Wild Country propone diversi set di rocks, dai più comuni fino ad alcune soluzioni inedite. In particolare, gli ultimi sviluppi hanno riguardato la famiglia delle Super Light Rocks, una soluzione molto gettonata dai climber perché garantiscono una vasta possibilità di posizionamento con un peso minore.

Le caratteristiche dei nut permettono una discreta flessibilità nella composizione del set per il proprio starter rack.

Il consiglio di James Pearson è quello di raggruppare i rocks utilizzando un moschettone Helium in modo da poterli prendere facilmente risparmiando tempo ed energia.

Qui il secondo video

James Pearson – Step 3 – Friends

I friends sono l’innovativa attrezzatura ideata da Wild Country negli anni 70 seguendo l’intuizione del climber Ray Jardine.

Quando si costruisce il proprio rack, i friends sono elementi che non possono mancare in quanto indispensabili nelle situazioni dove il resto della strumentazione di sicurezza non può essere utilizzata.

Il modo migliore per iniziare è quello di equipaggiarsi con un set standard da 0.4 a 3 che permette di coprire le fessure più comuni.

Quando si affronta una via corta, il consiglio è quello di trasportare i rocks da una parte dell’imbragatura e i friends dall’altra, mentre per le arrampicate più lunghe può essere utili dividere l’attrezzatura in modo speculare su entrambi i lati.

Proprio grazie alla loro versatilità, James Pearson suggerisce di conservare i friends fino a quando non si raggiunge la parte più dura della scalata.

Qui il terzo video

Per maggiori informazioni: www.wildcountry.com

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About the author

Andrea Ronchi

Andrea Ronchi è milanese di nascita e di cuore, rigorosamente a strisce rossonere. Ama lo sport in generale e da ragazzo si è cimentato in diverse discipline. Discreto tennista e giocatore di pallone, è rimasto folgorato dalle palline con le fossette in tarda età, o meglio, troppo tardi per ambire a farne una carriera ma sufficientemente presto per poter provare il brivido e la tensione dell’handicap a una cifra. La passione lo ha portato a fare del golf un lavoro e oggi, oltre a essere nel corpo di redazione della rivista Golf & Turismo, è prima firma di Quotidiano Sportivo e ospite fisso nella trasmissione televisiva Buca 9. Quando la neve copre i fairway prende gli sci, sua altra grande passione, e gira per le Alpi “costretto” dal suo ruolo di responsabile del turismo per la Rivista Sciare. È un duro lavoro, ma qualcuno le deve pur fare...