La festa di fine estate all’Alpe Cimbra è una tradizione. La chiamano Brava Part, il nome di una strega alla quale è legata la storia che da decenni anima la fantasia.
Domenica 29 settembre La strega Brava Part si metterà alla testa della lunga sfilata di carri e gruppi musicali che danno corpo alla spettacolare manifestazione folcloristica che porta il suo nome. Si dice che la strega avesse un caratteraccio e un canto tra l’urlato e il gracidato, di cui si serviva per allontanare gli incauti che si avventuravano lungo il greto del torrente.
La leggenda è un frammento della secolare tradizione tedesco-cimbra locale e il personaggio della Brava Part incuteva un certo timore da diventare monito per i bambini troppo temerari. In ricordo di questa leggenda, tra il reale e il fantastico, la manifestazione propone una serie di appuntamenti che ricordano tempi passati.
Il 28 e 29 settembre si susseguiranno su tutta l’Alpe Cimbra eventi e manifestazioni che esalteranno la cultura e le tradizioni.
Garantito il coinvolgimento delle tante frazioni, proloco, cori, associazioni e della banda folkloristica. Il tutto contornato dai momenti gastronomici per degustare i piatti tipici della cucina trentina.
Il momento più atteso è sicuramente la sfilata di carri allegorici in programma domenica mattina per rievocare usi, costumi e antichi mestieri. Protagoniste le frazioni, ciascuna impegnata nell’allestimento di un carro. Ci saranno quello dei boscaioli, dei casari e dei malghesi. Ma anche il carro dei pastori, dei carbonai (i “fùncheri” nel dialetto locale) o dei “brentelai”, (costruttori di tinozze a attrezzi rurali di legno). La sfilata prosegue con il carro degli scalpellini (gli abili artigiani della pietra), quello dei “rodèri” (costruttori di ruote di carro). E ancora, dei “troveladóri” (realizzavano condutture di legno) e dei “vinarói”, omaggio ai coltivatori della vite di mezza montagna. Questo solo per citarne alcuni.
Apre il corteo la strega “Brava Part” che la leggenda vuole assolutamente stonata, seguita da un gruppo di bambini che suonano le “ràcole” rumorosi oggetti in legno che spaventano la strega e ne fanno terminare il canto.