La tecnica in e-bike
La tecnica in e-bike
AlpStyle

e-bike, la scintilla che aiuta

E-bike, nella fattispecie la mountain bike a pedalata assistita, permette di vivere la montagna divertendosi anche a chi non è allenato.

Un tempo erano come mosche bianche, oggi le mountain bike a pedalata assistita sono una realtà diffusa. Sempre più diffusa. Il motivo è che permettono di raggiungere le vette con un minor sforzo, minore non nullo, facendo affiancare i biker più allenati a quelli che non hanno tempo per la preparazione. Tutte le località alpine hanno centri di noleggio e si stanno attrezzando per offrire percorsi dedicati, così da poter permettere la pacifica convivenza tra quanti pedalano e chi invece preferisce camminare.

I modelli differenti di e-bike

I modelli di e-bike, nella fattispecie mountain bike, assecondano le diverse specialità. Le front hanno le forcelle ammortizzate ma sono sprovviste di molla posteriore, prevista invece sui modelli «full». La differenza è percepibile in termini di peso, minore nelle front, e di aderenza in discesa, maggiore nelle bi-ammortizzate. In questo momento la tendenza è avere ruote da 29 pollici, anche se in molti non disdegnano le 27,5. Alcune case costruttrici abbinano il 29 anteriore al 27,5 posteriore, mutuando l’impostazione delle moto da enduro. Freni a disco sono ormai uno standard mentre accessorio sempre più indispensabile è il reggisela telescopico, che permette con un solo tasto, di alzare o abbassare il sellino. Perché?

Non è come andare a prendere il pane

I motori ci aiuteranno a salire ma, una volta in cima, dovremo scendere. Spesso ci è capitato d’imbatterci in turisti che, entusiasti nell’essere riusciti a superare le salite più impervie, si sono ritrovati a scendere spingendo la propria bici e perdendosi la parte più divertente. Piero Ruffino nel suo articolo di tecnica ci ha spiegato perché prendere lezione e ha fornito alcune prime indicazioni, non lasciate la vostra sicurezza in mano al caso.

About the author

Andrea Ronchi

Andrea Ronchi è milanese di nascita e di cuore, rigorosamente a strisce rossonere. Ama lo sport in generale e da ragazzo si è cimentato in diverse discipline. Discreto tennista e giocatore di pallone, è rimasto folgorato dalle palline con le fossette in tarda età, o meglio, troppo tardi per ambire a farne una carriera ma sufficientemente presto per poter provare il brivido e la tensione dell’handicap a una cifra. La passione lo ha portato a fare del golf un lavoro e oggi, oltre a essere nel corpo di redazione della rivista Golf & Turismo, è prima firma di Quotidiano Sportivo e ospite fisso nella trasmissione televisiva Buca 9. Quando la neve copre i fairway prende gli sci, sua altra grande passione, e gira per le Alpi “costretto” dal suo ruolo di responsabile del turismo per la Rivista Sciare. È un duro lavoro, ma qualcuno le deve pur fare...