E-bike, nella fattispecie la mountain bike a pedalata assistita, permette di vivere la montagna divertendosi anche a chi non è allenato.
Un tempo erano come mosche bianche, oggi le mountain bike a pedalata assistita sono una realtà diffusa. Sempre più diffusa. Il motivo è che permettono di raggiungere le vette con un minor sforzo, minore non nullo, facendo affiancare i biker più allenati a quelli che non hanno tempo per la preparazione. Tutte le località alpine hanno centri di noleggio e si stanno attrezzando per offrire percorsi dedicati, così da poter permettere la pacifica convivenza tra quanti pedalano e chi invece preferisce camminare.
I modelli differenti di e-bike
I modelli di e-bike, nella fattispecie mountain bike, assecondano le diverse specialità. Le front hanno le forcelle ammortizzate ma sono sprovviste di molla posteriore, prevista invece sui modelli «full». La differenza è percepibile in termini di peso, minore nelle front, e di aderenza in discesa, maggiore nelle bi-ammortizzate. In questo momento la tendenza è avere ruote da 29 pollici, anche se in molti non disdegnano le 27,5. Alcune case costruttrici abbinano il 29 anteriore al 27,5 posteriore, mutuando l’impostazione delle moto da enduro. Freni a disco sono ormai uno standard mentre accessorio sempre più indispensabile è il reggisela telescopico, che permette con un solo tasto, di alzare o abbassare il sellino. Perché?
Non è come andare a prendere il pane
I motori ci aiuteranno a salire ma, una volta in cima, dovremo scendere. Spesso ci è capitato d’imbatterci in turisti che, entusiasti nell’essere riusciti a superare le salite più impervie, si sono ritrovati a scendere spingendo la propria bici e perdendosi la parte più divertente. Piero Ruffino nel suo articolo di tecnica ci ha spiegato perché prendere lezione e ha fornito alcune prime indicazioni, non lasciate la vostra sicurezza in mano al caso.